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Le IA prima di GTP-3

Negli ultimi mesi alcuni giornali hanno pubblicato articoli scritti da una IA (Intelligenza Artificiale).

Purtroppo, a causa della scarsa memoria delle IA, spesso gli scritti non erano perfetti.

Infatti alcuni articoli risultavano noiosi e ripetitivi ed è stata indispensabile una revisione da parte di un editor umano.

Questo però non ha fermato gli scienziati, che si sono messi subito al lavoro per trovare una soluzione più performante.

Questa soluzione è stata trovata dai laboratori di ricerca sull’intelligenza artificiale OpenAi, che hanno sviluppato l’algoritmo GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3).

Quali sono le potenzialità di GTP-3?

GPT-3 è composto da 175 miliardi di parametri.

Un numero davvero impressionante, visto che suo predecessore il GPT-2 ne conteneva “solo” 1,5 miliardi.

GPT-3 ha persino superato Turing NLG di Microsoft che deteneva il record con 17 miliardi di parametri.

Attualmente l’algoritmo è una licenza esclusiva di Microsoft e solo loro possono accedere al codice sorgente.

Tuttavia è possibile utilizzare GTP-3 grazie ad un’API (Application Programming Interface), che si può richiedere direttamente sul sito di OpenAi.

Grazie al nuovo algoritmo è stato possibile creare un programma per conversare in maniera credibile con personaggi storici e di fantasia via mail.

Inoltre il giornale The Guardian lo ha utilizzato per scrivere un articolo, che ha confermato definitivamente la superiorità del nuovo algoritmo sui suoi predecessori.

Le IA e il controllo umano

Questo però non significa che in futuro le IA non avranno nessun controllo umano.

Difatti, se vengono mal addestrate, c’è il rischio che vengano diffuse involontariamente false informazioni.

Per questo motivo sarà sempre indispensabile monitorarle attivamente per evitare i malfunzionamenti.

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